lunedì 19 dicembre 2011

Perchè la musica influisce sul nostro benessere??

Credo che nessuno possa contestare il potere benefico della musica sulla nostra mente, sul nostro corpo e sulle nostre performance. ma perchè questo accade? Non è necessario indagare sulle frequenze e su complesse onde sinusoidali, è tutto molto più semplice. Si è appena concluso il convegno a Lipsia "neuroscienze e musica", i dati sono straordinari. Viene smentito "l'effetto Mozart", secondo cui i brani del compositore austriaco - e solo i suoi - potenziano le capacità intellettive e aiutano i malati di Alzheimer. Gli studi del Dott. Glenn Schnellenberg, dell'Università di Toronto hanno dimostrato che il presunto effetto Mozart sarebbe da ricondurre a un potere più generico della musica, che è capace di rilassare e di migliorare umore e performance, a patto che piaccia ed emozioni l'individuo. Lo stimolo uditivo, insomma, quando viene percepito come gradevole, aumenta il benessere e le nostre performance. ma la domanda rimane...perchè???
Perchè la musica agisce sul cervello, seppur rilassandolo, come una vera e propria ginnastica, quindi un doppi effetto benefico.
Uno studio dell'American psycological association, afferma che comporre e fare musica stimola la produzione di nuove sinapsi grazie all'aumento di sinapsina. Sono stati effettuati studi su un campione vastissimo di individui e il risultato è stato inequivocabile: chi praticava musica o semplicemente amava e ascoltava spesso musica, ha concluso i test psicolattitudinali in tempi molto più rapidi degli altri, oltre a dimostrare una comprensione e un apprendimento maggiore. Ovviamente sulle lingue straniere questo effetto viene amplificato ulteriormente. Non sono dati che considero sorprendenti, anche perchè rispecchiano perfettamente una persona a me molto cara, che oltre a produrre performance straordinarie, è realmente fonte di un'intensa energia positiva. Naturalmente gli studi si sono spinti ben oltre, andando ad analizzare il cervello sottoposto a sedute di ascolto.  La nostra mente reagisce alla musica con l'attivazione di alcuni centri del piacere, una reazione che avviene anche durante le cosiddette "attività gratificanti", come mangiare, diverteirsi e ovviamente l'attività sessuale. Vorrei anche far notare che il suono è in forma astratta, non ha un valore biologico come il cibo o il sesso per esempio, eppure anche le reazioni alla musica sono ben definibili ed identificabili, in quanto alterano in modo percettibile il battito cardiaco e il tono muscolare. Ad un gruppo di studenti è stata fatta ascoltare della musica particolarmente "emozionante" in modo da provocare i brividi e la pelle d'oca, quindi analizzato il cervello tramite tomografia: gli emisferi cerebrali coinvolti erano differenti a seconda di quanto gli studenti fossero appasionati di musica, e ancora diversa era la reazione cerebrale se aviverla  un musicista
Mi fermo qui, non voglio diventare troppo tecnico. ma spero di avervi avvicinato alla musica

venerdì 16 dicembre 2011

TUTTE LE FREQUENZE DEL BENESSERE....SCEGLIETE QUELLA CHE PREFERITE

Clicca sul link:

http://www.youtube.com/watch?v=wp94yq22uDk&feature=related

Esattamente come l'ago puntura, ultrasuoni o altre discipline orientali, certe frequenze liberano i canali energetici. Vengono utilizzate specifiche frequenze per curare, rilassare. Certamente non sono tutte fregnacce, quindi consiglio di tentare. Questo ovviamente spiega l'importanza della musica nella nostra vita!
Ogni elemento che vive nel nostro corpo irradia una vibrazione o frequenza che può effettivamente essere misurata in hertz (Hz). In effetti tutto ha una frequenza elettrica. La definizione di frequenza è: il numero di occorrenze di un flusso di corrente ripete al secondo.
La frequenza nel corpo di una persona 'sana' è naturalmente diverso da qualcuno che non è sano. Una frequenza di un uomo sano è nel range di 62-72 Hz e quando si scende a livelli più bassi è quindi soggetta alla frequenza di varie malattie . Raffreddore e influenza Iniziamo ad un livello di 58 Hz e inferiori, mentre il cancro appare ad una frequenza di 42 Hz.  Gli scienziati hanno scoperto che ogni malattia ha una frequenza diversa, che è sempre all'interno di un intervallo definito. Pertanto, nella somministrazione di un trattamento di frequenza, le cellule malsane o malati sono guariti reagendo a livelli molto precisi di frequenze, mentre le cellule sane in quella stessa area non sono interessati.
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Anche nei centri benessere realizzano massaggi sonori della durata di un'ora, efficaci come quelli meccanici, e in certi casi ovviamente di più.

Ditemi che ve ne pareeee

Sfrutta le frequenza BENEFICHE

Clicca sul link:

http://www.youtube.com/watch?v=_ybjIGfztvk&feature=related

Queste frequenze dovrebbero addirittura interagire e rendere beneficio alle ghiandole e al fisico...a me in  realtà mi aliena più che altro ma...vorrei provaste!!

domenica 11 dicembre 2011

perle della Domenica

…Secondo alcuni autorevoli testi di aereonautica il calabrone non può volare, a causa della forma e del peso proprio del corpo in rapporto alla superficie alare. Ma il calabrone non lo sa e perciò continua a volare.”



"Non esistono limiti alla mente se non quelli che noi stessi le imponiamo"
Napoleon Hill

"Il nostro limite più grande non è costituito da ciò che vogliamo e non siamo in grado di fare, ma


da ciò che non abbiamo nemmeno considerato di poter fare."

Igor Sikorsky

Bandler
Guardate bene cosa sta realizzando quest'uomo!
Sta scalando una parete rocciosa, a mani nude.....con una gamba sola!

 

venerdì 9 dicembre 2011

"Vengo attaccato da due sette opposte - gli scienziati e gli ignoranti. Entrambi ridono di me, chiamandomi 'il maestro di danza delle rane'. Eppure io so di avere scoperto una delle più grandi forze della natura."Galvani, lo scopritore dell'elettricità

Fa riflettere questa frase, chissà in quante altre occasioni è stata asserita..eventi assolutamente impensabili e al di fuori della nostra comprensione, apparentemente folli e incompatibili con la nostra relatà fisica, ma che si sono rivelati reali e assolutamente indispensabili per la nostra evoluzione.
Vi riporto il passaggio topico di un articolo di Nature:

Senza muovere alcuna parte del corpo, alcune scimmie sono state in grado di sfruttare la propria attività elettrica cerebrale per controllare il movimento delle mani di un avatar virtuale, entrare in contatto con degli oggetti e, al contatto, di distinguere i differenti tipi di trama che li caratterizzavano.

Questo significa innanzitutto che gli individui gravemente paralizzati potranno usufruire di un esoscheletro robotizzato che, non solo gli permetterà di muovere nuovamente gli arti con la sola forza della mente, ma anche di avere un feed-back dal mondo esterno, esplorare e sentire la consistenza degli oggetti.

Capirete quanto questo sia pazzesco, quanto i nostri limito socio-culturali ci impediscano di usufruire della nostra mente nel modo migliore, per raggiungere obiettivi ad oggi vissuti con angoscia e paure, a volte addirittura visti come irraggiungibili. io ne sono una prova vivente ma questa è un'altra storia.
Da ora in poi dedicheremo i nostri sforzi, soprattutto all'interno di questo blog, per capire come esercitare la mente al fine di ottenere risultati sorprendenti, affrontare serenamente gli eventi. Diventerà fondamentale capire che siamo noi e nessun'altro a decidere, istante dopo istante, come ci sentiamo e cosa vogliamo!

lunedì 5 dicembre 2011

Un filo unico..scienza quantica e buddismo

Vorrei, prima di tutto, scusarmi per l'impossibilità di farvi leggere correttamente i "commenti" ma...le impostazioni non rispondono!! Ho il blog anarchico!!! Rimedierò al più presto.
Dopodichè..questa sera mi soffermerò, tramite questa piccola parentesi, sul legame tra buddismo e scienza, e sugli sviluppi di questo connubio. Vorrei  riportare qualche passaggio di un testo: "La via di mezzo della conoscenza. Le scienze cognitive alla prova dell'esperienza" . Ho trovato alcune parti sul net, aiuta a chiarire alcuni concetti e...ad aggrovigliarne altri, ma mi piace!! Avrei centinaia di temi da approfondire, è un  mondo così ampio e intrecciato da diventare più coinvolgente, e sconvolgente, di un thriller.

"Ci sono crescenti indicazioni che il buddismo possa esercitare un'influenza importante e produttiva sulla scienza moderna [...] Le scienze della vita si sono sviluppate enormemente nel corso degli ultimi cinquant'anni. Un ramo fondamentale di esse è lo studio della mente, della funzione cognitiva, degli affetti e dei fenomeni mentali correlati, in cui le scienze del cervello (o neuroscienze) svolgono un ruolo centrale. Un'insolita confluenza di discipline puntano i loro microscopi sulla natura della conoscenza, delle emozioni e dell'azione. Le nuove scienze hanno rapidamente abbracciato lo studio della mente come oggetto scientifico e hanno consentito alla scienza moderna di accostarsi a questa impresa con un rigore e una precisione senza precedenti.
Per effetto di queste ricerche di frontiera la scienza si è andata gradualmente risvegliando a una tematica che, fino a poco tempo fa, sembrava 'non-scientifica': lo studio della coscienza stessa. Può uno studio scientifico della mente omettere quella realtà che è sempre presente agli esseri umani, cioè la loro propria esperienza? Cos'è la coscienza? In che rapporto sta con altre capacità mentali generate dal cervello, come la visione, l'emozione, la memoria? Quanto flessibile è il potenziale del cervello nel soddisfare i bisogni umani in medicina e nell'educazione?
Questa 'rivoluzione' della coscienza ha messo in evidenza il fatto che lo studio del cervello e del comportamento richiede un complemento altrettanto disciplinato: l'esplorazione dell'esperienza stessa. È qui che il buddismo ci si offre come una straordinaria fonte di osservazioni riguardanti la mente umana e l'esperienza: osservazioni accumulate nel corso dei secoli con grande rigore teorico e, cosa ancor più significativa, con precisi esercizi e pratiche per l'esplorazione individuale. Questo tesoro di conoscenze è un sorprendente complemento per la scienza. Mentre l'affinamento materiale dei metodi scientifici è impareggiabile negli studi empirici, il livello esperienziale della scienza occidentale è ancora immaturo e ingenuo in confronto alla lunga tradizione buddista di studio della mente umana.
Il luogo d'incontro naturale fra scienza e buddismo è perciò una delle più attive frontiere della ricerca attuale. La posta in gioco sta nel comprendere come mettere insieme i dati provenienti dall'esame interno dell'esperienza umana con la base empirica che la moderna neuroscienza cognitiva e affettiva può fornire. I resoconti in prima persona ottenuti mediante le tecniche meditative non sono una pura 'conferma' di dati che la scienza è comunque in grado di acquisire: essi ne sono invece un complemento necessario. 
[......]
Due implicazioni fra loro correlate del dialogo fra scienza e buddismo riguardano la nostra comprensione della flessibilità comportamentale e neurale e lo sviluppo di interventi specifici per la promozione del benessere psicologico e fisico. La scienza cognitiva e la psicologia moderne fanno determinate ipotesi riguardo alle norme che governano il funzionamento mentale e ai limiti entro cui un cambiamento di tale funzionamento è possibile. Per esempio, nell'ambito cognitivo si ritiene normativo che un individuo non sia in grado di mantenere l'attenzione concentrata su un singolo oggetto per più di qualche secondo. Nell'ambito affettivo l'emozione della rabbia viene considerata come una reazione normativa che emerge naturalmente quando i nostri scopi sono ostacolati. Il buddismo ci insegna che entrambe queste assunzioni riguardo al 'modo di operare normale' degli esseri umani sono fallaci e che con l'addestramento (cioè in meditazione) può prodursi un'evoluzione significativa di queste capacità. Tale prospettiva rappresenta una sfida importante per gli scienziati occidentali e rimette in gioco alcune delle nostre convinzioni profonde sulla 'natura' del comportamento umano. Inoltre il buddismo specifica in dettaglio i metodi che permettono una tale evoluzione. Questo terreno d'incontro può dunque fornire un impulso cruciale per il superamento della concezione occidentale della fissità delle funzioni mentali, sollevando nel contempo l'esigenza di nuove ricerche per esplorare la capacità di trasformazione di funzioni biocomportamentali ritenute un tempo elementi immutabili del nostro paesaggio mentale.
La tecnologia esperienziale della meditazione e delle pratiche a essa correlate offerta dal buddismo sta avendo un impatto significativo sulla medicina moderna e sugli interventi psicoterapeutici. I dichiarati effetti benefici di queste pratiche sulla salute e sul benessere mentale e fisico hanno catalizzato seri sforzi per analizzarne i meccanismi. I dialoghi del Mind and Life Institute hanno dato vita a ricerche che hanno messo in evidenza cambiamenti sia nel cervello sia nella funzione immunitaria per effetto della meditazione. Questi lavori contribuiscono alla reintegrazione del cervello nel contesto del corpo, mostrando come i mutamenti cerebrali abbiano effetti a cascata sul sistema immunitario, sul sistema nervoso autonomo e sul sistema endocrino, che sono tutti implicati nella salute e nella malattia.

martedì 29 novembre 2011

Divertente e ...molto curioso direi

L'elettrone ovviamente non ha la consapevolezza di essere visto, ma reagisce alla telecamera che lo sta visualizzando, abbandonando la sua entità astratta, la telecamera è naturalmente progettata al fine di percepire le frequenze utilizzate dall'uomo per codificare la luce,  quindi l'energia.

“Chiunque non rimanga sconvolto dalla teoria quantica, non l’ha capita”. Niels Bohr, il fondatore della moderna teoria quantica

Il maggiore beneficio che deriva dalla comprensione della fisica quantistica è quello di metabolizzare il fatto che pensieri, emozioni ed immagini mentali influenzino fisicamente la nostra vita, la realtà che percepiano, gli eventi che sviluppiamo o subiamo.
La fisica quantistica è lo studio dei "mattoncini" fondamentali che formano l’Universo. Tutto è costituito da particelle subatomiche, che sono pezzetti di energia. Queste particelle subatomiche si aggregano in atomi, i quali a loro volta formano la materia. I diversi "modi" in cui queste aggregazioni avvengono causano la differenziazione degli oggetti fisici che formano la realtà materiale.
In sostanza questo significa che la Materia è Energia.

Tutto ciò che percepiamo è energia.

Ogni elemento che compone la nostra realtà esiste grazie a noi e per noi. Se io non esistessi non esisterebbe nemmeno la mia realtà così com’è. Un pò complesso, e apparentemente delirante come concetto, ma perfettmente comprensibile da chì possiede l'elasticità mentale per accettare, e tentare di comprendere, che le conoscenze umane sulla materia e sull'ordinamento spazio temporale hanno ancora molta strada da percorrere.  La fisica quantistica va anche molto oltre, mostra empiricamente che l'energia si materializza esclusivamente all'occhio di chi la guarda, altrimenti è unicamente un insieme di onde in movimento, e conclude: "la tua osservazione, il tuo intento e la tua attenzione creano il mondo fisico".

Il link di "immaginazione creativa" credo possa interessarvi

Siamo gli artefici del nostro destino

Ritengo importante focalizzare la vostra attenzione su un elemento intrinseco nella realtà in cui viviamo: sono le nostre azioni, le decisioni che prendiamo, a determinare la realtà che ci circonda. Tutto ciò che ora caratterizza la realtà in cui siamo immersi non è altro che la conseguenza di come  sino ad oggi abbiamo agito. Si rivela fondamentale la consapevolezza che ogni singolo gesto attuato porterà con se degli effetti. Se noi agiamo focalizzando la nostra attenzione, i nostri pensieri e le nostre azioni, su quella che è la strada da percorrere per raggiungere i nostri obiettivi, inevitabilmente tutto incomincerà ad andare in quella direzione. Naturalmente non per ragioni di natura astratta ma, semplicemente, perchè visualizzeremo in modo sempre più dettagliato il percorso da seguire, passo dopo passo, al fine di raggiungere i nostri traguardi.  Si inizierà a raggiungere le mete prefisse, ad avere motivazioni sempre nuove e una forte carica positiva. La psiche risponde con entusiamo all'eu-stress, meglio conosciuto come stress positivo, generando l'adrenalina e tutti i reattori necessari per essere vincenti. Lo Stress Positivio scaturisce dalle sfide, dalla competizione, dalla voglia di raggiungere un obiettivo, università, lavoro, sport...ben differente è il Di-stress, ovvero lo stress generato da una prolungata esposizione a fattori psico usuranti, come la società attuale appunto. E' assolutamente necessario incanalare le proprie energie verso i nostri propositi e sfruttare le peculiarità positive dello stress, non subirlo, e avremo modo di affrontare la vita in modo certamente più rilassante ottenendo risultati sorprenderti in ogni ambito. Approfondiremo presto l'argomento.

Potere della mente e fisica quantistica

Ho trovato molto interessante un articolo di Andrea Conti in merito alla fisica quantistica, all'incredibile ascendente che la psiche ha sul nostro stato fisico. Nella quotidianeità la mente e il fisico evolvono e producono insieme milioni di particelle ogni giorno, la mente riceve degli imput fisici o psicoemotivi, alla quale risponde producendo ciò che reputa necessario a livello chimico biologico, questo è quello che definisce il nostro stato di salute. Addirittura se la mente viene indotta ad un eccesso di esasperazione, portato dalla paura o dall'istinto di sopravvivenza ad esempio, può dare risposte sensazionali, inimmaginabili, facendo reagire il fisico in modo apparentemente sovrannaturale. Non ci converrà dedicare un pò più di attenzione al nostro stato psico emotivo? Seguirlo con la stessa cura che adottiamo per il fisico?

"Il nostro pensiero crea la realtà che ci circonda.
Questo emerge dagli ultimi studi di fisica quantistica.
Seppur in modo inconscio l’uomo è un creatore continuo, infatti quando pensa, parla, desidera, soffre, gioisce, ecc., crea delle strutture energetiche attorno a sé, che saranno tanto più potenti e resistenti, quanto più forti sono stati i pensieri, i sentimenti, i desideri, e le emozioni che le hanno generate. In questo modo viene a crearsi una struttura energetica vitalizzata che prende il nome di “forma-pensiero”
Ecco perchè è importante l’approccio ad un problema, ad una terapia, ad un evento, ad una giornata importante, ad un impegno di qualunque tipo.
Facciamo un esempio: un paziente convinto che quella terapia non porterà mai a nulla si autosaboterà e per un motivo o per un altro non guarirà.
Magari smetterà di andare dal terapista, o rimanderà gli appuntamenti rendendoli meno incisivi, durante la terapia farà resistenza, produrrà meno endorfine durante la giornata (l’ormone della felicità e della guarigione), accumulerà stress e frustrazione.
Il potere della mente e la fisica quantistica photo foto
Si sa, ‘la mente mente’ e l’uomo è in grado di fare tutto ciò inconsciamente solo perchè convinto che “tanto non servirà a nulla”, “tanto non guarirò mai”, “tanto il mio problema è ereditario”, “tanto sono troppo sfortunato” e così via.
La natura è una e segue delle leggi ben precise.
Se si dà l’opportunità al corpo di funzionare seguendo la natura, la situazione non potrà che migliorare.
Se eliminiamo gli ostacoli mentali distruttivi e li sostituiamo con schemi mentali produttivi e positivi, la nostra mente lavorerà con ottimi risultati per l’intero organismo psico-fisico.
La nostra fisiologia crea la malattia per darci un feedback, per farci sapere che abbiamo una prospettiva sbilanciata o che in quel momento non proviamo amore e gratitudine.
I segnali e i sintomi fisici in questa ottica non sono così terribili.
L’amore, la gratitudine e il pensiero positivo dissolvono ogni negatività nella nostra vita.
Il riso attrae la gioia, elimina la negatività e produce cure miracolose.


LA MENTE NON CONOSCE LA NEGAZIONE
Chiedete ad una persona di NON pensare ad una Ferrari… la prima cosa che visualizzerà sarà proprio una Ferrari.
Quando focalizziamo la nostra attenzione sulle cose che non vogliamo (“non voglio fare tardi”, “non voglio ammalarmi”, “non voglio perdere”) la mente non presterà ascolto al fatto che non le vogliamo, ma procurerà le cose che stiamo pensando (malattie incluse) e infatti poi si verificheranno puntualmente.
La mente non tiene conto dei “no”, dei “non” o qualsiasi altra negazione. E lavora per attrarre ciò che non vuoi. A prescindere dalle vibrazioni  che la nostra mente emette, quando voi penserete intensamente e lucidamente a ciò che desiderate, le vostre azioni e le vostre motivazioni andranno inesorabilmente in quella direzione, facendovi trovare sempre pronti e stimolati, questo crea benessere mentale e conseguentemente fisico."
Ci avviciniamo alle leggi dell'attrazione, che sono certo conoscerete!!

lunedì 28 novembre 2011

LA POTENZA DEL PENSIERO

Premessa: 
Ho deciso di pubblicare l'articolo di uno scienziato giapponese contemporaneo. Le sue intuizioni, e successive scoperte, sono sensazionali e...direi molto gradevoli da approfondire. Spero stuzzicheranno la vostra curiosità.
"Vengono qui esaminate le strabilianti scoperte di uno scienziato giapponese che, fotografando i cristalli di acqua congelata, ha dimostrato che essa registra e ricorda le nostre parole ed i nostri sentimenti.
E siccome siamo composti di acqua al 70% si può comprendere come ciò che diciamo, pensiamo e facciamo, possa influire sulla nostra salute e sulla nostra vita.
Un po' di storia
L'acqua copre i due terzi del pianeta Terra e, allo stesso modo, costituisce anche i due terzi di un essere umano adulto, che passa dal 99% d'acqua posseduta come embrione al 50% di acqua come anziano. Sotto questa soglia, muore.
Ma l'acqua non è speciale solo per questo: essa è anche l'unico liquido presente sulla Terra che, quando ghiaccia, invece di contrarsi si espande. L'acqua, insomma, risponde a leggi particolari che ne fanno un elemento del tutto singolare sul quale molti studiosi hanno scritto, indagato e ipotizzato. Uno di essi è Masaru Emoto, uno scienziato e ricercatore giapponese, or mai noto in tutto il mondo per le splendide fotografie realizzate sui cristalli dell'acqua ghiacciata.
Nato nel 1943 in Giappone, Masaru Emoto ha cominciato a studiare l'acqua intorno al 1984, dopo aver incontrato in USA il biochimico Lee H. Lorenzen, inventore dell'analizzatore di risonanza magnetica dell'acqua a "microcluster water" (un'acqua energetizzata con effetti terapeutici).
Alla fine degli anni Ottanta, lo scienziato giapponese è riuscito a mettere a punto una tecnica per esaminare al microscopio e fotografare i cristalli che si formano durante il congelamento di diversi tipi d'acqua: l'acqua di rubinetto che scorre nelle tubature di tutto il mondo; l'acqua delle sorgenti; i laghi; le paludi; i ghiacciai; l'acqua sbarrata dalle dighe; l'acqua inquinata e via dicendo.
Masaru Emoto racconta così come ebbero inizio le ricerche che lo hanno reso celebre in tutto il mondo. Dapprima, prese a nolo un microscopio di grande precisione e congelò l'acqua in un frigorifero qualunque, ma quando si provò a fotografare l'acqua ghiacciata mettendola a temperatura ambiente, i cristalli si sciolsero subito. Emoto e i suoi collaboratori, allora, acquistarono un grande frigorifero per gli esperimenti che consentì loro di osservare i cristalli d'acqua a una temperatura costante di - 5° C.
L'esperimento viene condotto in questo modo: una goccia di ogni tipo di acqua da analizzare viene riposta in una coppa e poi congelata per circa tre ore a una temperatura di - 20° C. In ogni coppa si forma così un blocchetto di ghiaccio che la tensione superficiale rende perfettamente sferico. Poi, i singoli blocchetti vengono illuminati dall'alto e osservati al microscopio. A quel punto, è possibile vedere il cristallo. C'è acqua con cristalli simili tra loro, acqua che non ne ha affatto e acqua formata da cristalli danneggia ti.
Dopo aver messo a punto la sua tecnica di refrigerazione, cominciò ad esaminare e fotografare diversi tipi di acqua, come l'acqua dell'acquedotto di diverse città del mondo, e quella proveniente da sorgenti, laghi, paludi, ghiacciai.
Emoto, dunque, scoprì che le acque che scorrevano nelle tubature cittadine dove veniva rilasciato cloro per disinfettarle e le acque dei fiumi a valle dove venivano convogliate gli scarichi riuscivano a produrre solo cristalli danneggiati, mentre l'acqua che veniva trattata secondo principi naturali, l'acqua di sorgenti, laghi e ghiacciai ne aveva di bellissimi.
Lo scienziato nipponico, un giorno, volle mettere a confronto queste due realtà, fotografando prima l'acqua di fonte del lago Chuzenji e poi l'acqua utilizzata da un hotel che si trova sulle rive del lago stesso ma che, su indicazione dell'amministrazione cittadina, l'aveva disinfettata con il cloro.
Acqua dunque, apparentemente uguale, produceva nel primo caso un cristallo completo, mentre nel secondo caso uno sfaldato e decomposto. "Sarebbe importante - spiega Emoto nelle sue ricerche - confrontare i metodi di purificazione dell'acqua e imparare qualcosa dai risultati".
Non solo: seguendo anche l'acqua lungo corsi di fiumi poi sbarrati da dighe costruite dall'uomo, Emoto e la sua équipe hanno scoperto che i cristalli, prima bellissimi, si spezzano, si confondono e si perdono quando vengono bloccati in un lago artificiale da dove non hanno scampo.
Quindi gli venne l'idea di esporre l'acqua alle vibrazioni della musica, delle parole (pronunciate o anche soltanto scritte sulle bottiglie dei campioni d'acqua) e persino dei pensieri.
I risultati dei suoi esperimenti mostrano che i cristalli d'acqua, così trattata, cambiano struttura a seconda dei messaggi che ricevono. Si è perciò potuto constatare l'effetto sui cristalli dell'acqua quando viene esposta a parole scritte, a musica, preghiere, parole pronunciate, acqua di montagna, acqua inquinata, ecc.
L'acqua trattata con parole "positive" forma dei cristalli bellissimi, simili a quelli della neve; l'acqua trattata con parole "negative" invece, reagisce, creando forme amorfe e prive di armonia geometrica. Le immagini dei cristalli sono talmente impressionanti che Masaru Emoto ha deciso di renderle disponibili a tutte le persone interessate, attraverso la pubblicazione di numerosi libri e attraverso conferenze che tiene in tutto il mondo.
Un'idea che ha dell'incredibile
La svolta nei suoi studi giunse, però, quando un suo collaboratore ebbe un'idea che a prima vista ha dell'incredibile, ma che contribuì a far fare ulteriori scoperte nel settore: perché non suonare musica all'acqua e poi studiarne i cristalli formati? In fin dei conti l'efficacia della musicoterapica è risaputa: perché non verificare se la musica poteva in qualche modo in fluire anche sulla formazione dei cristalli.
Emoto e il suo staff, spinti da questa nuova sfida, decisero di riempire delle bottiglie d'acqua - questa volta distillata - e di porle tra due altoparlanti. I risultati furono fantastici: la Pastorale di Beethoven, la Sinfonia n. 40 di Mozart, Les adieux di Chopin, solo per citarne alcuni, hanno prodotto dei cristalli meravigliosi che variano a seconda della musica e sembrano rappresentarne anche le caratteristiche foniche. Al contrario, musiche moderne come quella degli Heavy Metal hanno prodotto cristalli spaccati in pezzi infiniti.
Ma le sorprese non erano ancora terminate: a un certo punto, lo scienziato giapponese ebbe l'idea di "far  leggere" le parole all'acqua. In quale modo?
Dopo aver riempito le solite bottiglie, incollò dei foglietti con la parte scritta rivolta verso l'acqua. La differenza tra i cristalli che si formavano nella bottiglia con la parola 'grazie' e quelli con la parola 'sciocco' è ben chiara: cristalli perfetti a sei angoli nel primo caso, cristalli scissi in mille pezzi nel secondo. E così pure con frasi di incitamento quali "Forza", "Sei bravo e ce la puoi fare" e parole come 'Amore' che andavano a formare cristalli completi.
Le frasi come "Stupido", "Non vali nulla", "Ti odio" o "Ti ucciderò" producevano, invece, solo una massa informe di molecole. In pratica, l'acqua trattata con parole "positive" produceva cristalli incantevoli, simili a quelli della neve mentre quella trattata con parole "cattive" reagiva in modo "negativo", creando forme schizzate.
Questo mutamento di struttura rappresenta un messaggio vero e proprio inviato all'uomo, che ha così la possibilità di esplorare orizzonti sconfinati che lo riconducono a un Tutto cui appartiene ed al quale deve rispetto.
Le ricerche di Masaru Emoto, come da sua stessa ammissione, portano a una riflessione di estrema importanza: se l'essere umano è formato per il 70% dall'acqua, significa che quanto egli pensa, dice modifica l'acqua del suo corpo, producendo in essa cristalli che corrispondono ai suoi sentimenti.
In Giappone, si crede che le parole abbiano un'anima e che solo pronunciandole si attivi il potere di trasformare il mondo. I cristalli dell'acqua dimostrano che ciò che si pensa e ciò che si dice, lascia una traccia, sia nel bene che nel male. Questa è una cosa che gli antichi conoscevano bene e che si riassume in poche parole, note in tutto il mondo: "Mens sana in corpore sano".